Ad ogni modo, sia che si tratti di ricchi che di poveri, tutti a Palermo sono soliti “abbagnare nn’u muscatu” ovvero inzuppare nel vino moscato, il tradizionale biscotto di San Martino detto, appunto, “sammartinello” in onore di San Martino e nel rispetto del valore più importante che egli ci ha trasmesso ossia la compassione nei confronti del prossimo bisognoso e l’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei “panni altrui”, anche se, in questo caso, è stato lui a donare i propri.