In questi mesi i giovani hanno registrato poi il calo più netto dell’occupazione, mentre i lavoratori tra i 25 e i 54 anni, così come i lavoratori (maschi) più anziani, hanno avuto maggiori probabilità di vedere il loro orario di lavoro ridotto.
A luglio 2020, quasi il 50% dei lavoratori dell’Unione era ormai passato, quando possibile, allo “smart working ” esclusivo o parziale, erigendo così nuove barriere nel nostro mercato del lavoro a favore dei lavoratori più istruiti e /o quelli residenti nelle aree urbane che erano, per un’ampia gamma di motivi, in una posizione migliore per lavorare da casa.