Il tempo passa, le sfide cambiano ma Facebook, Twitter, YouTube e TikTok continuano a inseguire e non riesco a contenere la più surreale propaganda russa.
YouTube, ad esempio, ha spiegato di non aver registrato un aumento significativo di contenuti di quel genere, legati alla propaganda russa, ma anche di aver chiuso il canale del leader separatista di Donetsk Denis Pushilin;