Come spiega Steve Manzuik di GitLab sulla pagina ufficiale, l’attacco è stato organizzato e messo in atto da un gruppo interno di GitLab, denominato Red Team.
Il team segnala anche i punti critici verso cui la vittima di phishing avrebbe dovuto prestare più attenzione, come l’indirizzo di provenienza non convenzionale e legittimo, l’oggetto della mail che fa riferimento ad un modello (in questo caso MacBook Pro) non recentissimo e quindi potenzialmente inutile come upgrade (in quanto statisticamente già in uso ai collaboratori di GitLab) e vari riferimenti phishing nei dettagli della mail.