Questa scelta radicale risuona – sebbene con parole diverse – nella scelta altrettanto radicale del Mercurio Festival, realtà palermitana che, nelle parole di Giuseppe Provinzano è nata con l’intento di creare una “comunità che si riconosce in un festival e nella sua direzione ragionando sulle direzioni artistiche e sul ruolo degli artisti in queste direzioni”, dunque in uno spostamento dall’individualismo del direttore (o curatore, come nel caso di Leysen) a una collettività sempre più allargata.