il prof sarà costretto a restituire circa due milioni e 170mila euro all'ateneo.
Lo stesso docente, aggiunge la sentenza, "pretendeva che i moduli da lui sottoscritti e inviati all'Università il 13 gennaio 2005 (data dell'effettiva assunzione in servizio), contenenti l'opzione per il tempo pieno da lui compilata di persona, fossero privi di valore giuridico e che addirittura la stessa Università li abbia considerati come se non esistessero, senza peraltro offrire alcun elemento che suffraghi una simile tesi, la quale, per vero, trova confutazione in tutti gli atti di causa".