Ma, soprattutto, ha fatto emergere la scarsa qualità dei dati inseriti, che sono spessissimo lacunosi e tali da non consentire un vero tracciamento della filiera.
Era il 2013 quando la Francia, primo paese al mondo, istituì un registro per i nanomateriali presenti nel paese, l’R-nano.
I nanomateriali, sui quali la stessa agenzia ha già reso noti alcuni documenti, sono sempre più presenti in un’infinità di tipologie di merci, da quelle tessili a quelle chimiche, dagli alimenti ai cosmetici, dai farmaci alle vernici, fino ad arrivare ai laboratori di ricerca e a molte lavorazioni industriali.