Tra «tutto-questo-Tutto» performativo è stato salutare aver ritrovato, al Teatro Goldoni, «il Nulla alla Bob Wilson» e Lucinda Childs.
Questa resistenza allo scorrere del tempo lineare attraverso una scena bloccata, che metteva in forma nuovi codici e nuove logiche della visione era, al suo debutto, scambiata come una distrazione sempre in perdita, mentre invece era smaterializzazione, dissolvenza, «il Nulla alla Wilson» di cui scrisse benissimo Arbasino.