Sfruttare i risparmi derivanti da quota 100, introdurre un sistema di flessibilità che tenga conto dei maggiori lavori gravosi e usuranti, tutelare maggiormente il lavoro femminile e istituire fondi integrativi pubblici gestiti dall’Inps.
Noi stiamo parlando di flessibilità, che è l’opposto della soglia.
Il problema principale si pone per coloro che fanno dei lavori faticosi e soprattutto per le donne che, a causa di carriere più instabili e periodi fuori dal lavoro più lunghi, hanno spesso una impossibilità a raggiungere i 41 anni e 10 mesi di contribuzione per la pensione anticipata, oppure 67 anni per la vecchiaia.