Ebbene, la Commissione europea ha deciso di ricorrere in appello, aprendo un nuovo capitolo in questa vicenda apparentemente senza fine.
La Commissione europea, nel 2009, arrivò a sancire che i comportamenti messi in atto da Intel tra l'ottobre 2002 e il dicembre 2007 erano illegali e la condannò a un'ammenda di 1,06 miliardi di euro.