“Ci aspettiamo una crescita reale e nominale per l’Italia più elevata rispetto a prima della crisi di Covid-19, ma la tendenza nominale a medio termine rimarrà comunque relativamente modesta intorno al 2%, rappresentando un vincolo per la sostenibilità del debito pubblico“, afferma Branz.
“Dopo tutto, la crescita reale è stata in media solo dello 0,3% nel decennio 2010-19 (con una crescita nominale in media dell’1,3%), mentre il previsto calo annuo dello 0,5% della popolazione in età lavorativa nel periodo 2021-26 rimane un ulteriore fattore che frenerà l’economia”, dicono gli analisti.