L’IMPREVISTO/ “I nostri giovani, un immenso bisogno di vita in ostaggio di dolore e solitudine” Pubblicazione:
Insomma, non si può continuare a girare intorno al problema come fanno in troppi (al massimo cercando solo le cause) senza chiedersi anche il perché del dolore, perché ci è toccato in sorte, perché proprio a me, a noi, cosa vuol dirmi, a cosa mi chiama, se serve, se può essere di aiuto ad altri, a tanti, se può irrorare, fecondare un vasto arido campo pieno di pietre e sassi come è il mondo in cui siamo, cosa mi chiede di capire, di comprendere profondamente, radicalmente, se il dolore e la sofferenza possono essere veramente guardati, attraversati, compresi, abbracciati, perdonati, se dolore e sofferenza possono essere dati, affidati, consegnati ad altri, se il dolore può essere offerto, innalzato, gridato;