Ma se La formula della felicità riesce a risultare accattivante anche a dispetto di alcuni dei succitati limiti, il merito è soprattutto dell'affiatato cast, con comprimari del calibro di Michelle Monaghan e Ray Liotta, camei di lusso come quello di Jane Fonda e il vorace istrionismo di Sam Rockwell.
La formula della felicità tenta di costruire un contesto credibile ma finisce per lasciare in secondo piano il contorno - le figure secondarie sono al grado minimo di caratterizzazione - per concentrarsi esclusivamente sulla coppia di protagonisti, la cui sintonia rischia di condurre entrambi su un sentiero pericoloso.