Il “sì” di Salvini ha spiazzato il PD, che pensava a una riedizione italiana della “maggioranza Ursula”, quella che nel luglio 2019 si formò a Bruxelles, allorquando la nuova Commissione europea veniva sostenuta dal PD stesso, oltre che da Movimento 5 Stelle e Forza Italia per limitarci ai movimenti nazionali.
Il pressing è servito a fare capire a Salvini che sarebbe stato negativo per il partito restare all’opposizione di Draghi, in quanto la rappresentanza degli interessi delle categorie produttive, specie al nord, sarebbe venuta meno.