Gli studiosi hanno piazzato delle trappole fotografiche presso le acque aperte del fiume Pripyat e nei vicini canali di irrigazione, mettendovi di fronte dei pesci offerti come esca.
Già nel 2015 infatti tutti i principali media naturalistici avevano esultato comunicando la presenza di floride comunità di alci, cinghiali, caprioli e lupi all'interno della zona di esclusione, ma oggi quelle notizie si arricchiscono grazie a nuove documentazioni fotografiche.