Le aspettative che l’e-commerce contribuisce a creare infatti – prezzi bassi, consegne immediate, spese di spedizione tendenti alla gratuità, tirannia delle recensioni – producono un atteggiamento che rischia di esacerbare ulteriormente la contraddizione che l’ascesa delle vendite online presenta quanto alla sua sostenibilità sociale ed alla costruzione di un mondo in cui i processi di re-intermediazione, la pressione sull’occupazione, la precarietà dei lavori che in buona parte genera ed infine l’impatto sulle città ed in particolare la gentrificazione dei loro centri storici debbono essere riequilibrati dalla flessibilità del sistema formativo per maturare le nuove competenze necessarie a cogliere le opportunità che la Rete richiede soprattutto per promuovere il made in Italy sui mercati internazionali.