Le cinque associazioni animaliste protezionistice ricordano in un comunicato congiunto come «la “caccia e attività connesse siano escluse da quelle che sono state autorizzate in quanto non differibili» ed evidenziano che invece «alcune regioni, come l’Emilia-Romagna e il Veneto,continuano a mantenere attivi o ad attivare i “piani di controllo della fauna selvatica” non solo con personale pubblico – che potrebbe essere impiegato diversamente in questo periodo – ma anche con l’ausilio di operatori privati – ovvero cacciatori – consentendo loro di spostarsi all’interno delle rispettive province nonostante le limitazioni introdotte per contenere il contagio».