Per alcuni, lavoro ibrido significa semplicemente distribuire le presenze settimanali tra casa e ufficio, per altri, invece, consiste nel coniugare mondo analogico e mondo digitale, esperienza fisica e virtuale.
Per quanto esistano ovviamente casi di ibridazione naturale, per me la parola evoca un’attività artificiosa, intrusiva, che ha poco senso, e certamente poca gentilezza, quando parliamo di uomini, di donne, di lavoro.