“Gli ampliamenti verticali del patrimonio edilizio esistente privilegiano l’utilizzo di processi off site, tecnologie stratificate a secco – prosegue Callegari – per ridurre i tempi e le fasi di lavorazione, favorire la transizione verso l’economia circolare e con un controllo sui costi finali dell’opera attualmente molto competitivi.
È stato stimato che, oggi, i tetti occupano fino a circa il 25% dell’area territoriale di una città e che entro il 2050 il 70% della popolazione vivrà nelle aree urbane.