Il disegno di legge di bilancio è finalmente approdato al Senato, con il peso dei suoi 219 articoli, molti di più dei 185 della bozza circolata a Ognissanti quale approvata dal Consiglio dei ministri del 28 ottobre.
In breve, un ritorno alle “finanziarie fiume” degli anni Ottanta del secolo scorso, contro cui, nella doppia veste di vicepresidente del Consiglio e di ministro del Tesoro si era battuto Giuliano Amato con una riforma che prevedeva una legge di bilancio breve, di tre soli articoli per fissare i saldi, e una serie di “collegati” ordinamentali che, pur partendo con il ddl avrebbero potuto avere velocità, e tempi di approdo, differenti.