Per chiudere il cerchio, se ci spostiamo nel fulcro nevralgico dell’antico Mediterraneo, nelle terre di Sicilia e lungo i porti di ciò che, espandendosi sulle coste dell’Italia meridionale a partire dall’VIII-VI secolo prima di Cristo, prese il nome di Magna Grecia, troviamo altre conferme impressionanti di quella mobilità dei popoli che ha favorito le contaminazioni, i travasi e i fenomeni di inglobamento, generando realtà multietniche contrassegnate da un Dna composito, agglomerati di tipo “transnazionale” che erano, di fatto, camaleontiche fusioni di elementi in origine estranei, messi in dialettica instabile fra loro, generatori di sincretismi con indirizzo evolutivo largamente plurimo .