Per la Bibbia ebraica, dunque, la prospettiva della critica testuale è necessariamente diversa da quella che riguarda i classici, cioè riuscire ad avere un testo che sia vicino al testo autografo, perché un autografo nel senso più proprio del termine non esiste.
Un testo per il quale la questione non è tanto quella di ricostruire una versione che si avvicini il più possibile all’originale, ma che, per sua stessa natura, ha più originali.