Lo studente della Cattolica – annota Maria Bocci citando Dialoghi – “non si accontenta più di protestare contro i disagi e carenze della sua università, ma ‘prende coscienza di un orizzonte più vasto in rapporto al quale essere letto come ultimo tentativo di costruire un mondo ‘perfetto’ attraverso l’impegno sociopolitico, spostando la ricerca di assoluto dalla religione alla storia”, con accenti in parte riconducibili non solo a padre Agostino, il gran padre perduto, ma perfino a don Davide Albertario.