Da una parte abbiamo l’enormità, l’indicibilità di un fatto che si può raccontare solo con i versi di una tragedia greca, dall’altra abbiamo la miseria della televisione che si accapiglia come ospite un personaggio che sta soffrendo in quel momento già le pene dell’inferno” dice a Tv Talk Giorgio Simonelli, titolare della cattedra di Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, riferendosi a quanto avvenuto nel corso della settimana appena trascorsa con il caso di Liliana Resinovich.