E comunque siamo ancora alla grammatica elementare dei buoni contro i cattivi, del melodramma come epos nazionale, dell'accozzaglia di retorica e di buone intenzioni, tipica di un «Paese Senza», sempre indeciso se imboccare la strada della Tragedia o della Farsa.
), gli sceneggiatori Antonio Antonelli e Michela Straniero procedono spediti verso la creazione di un mito d'oggi sovranista, intrecciando adolescenziali storie d'amore con i destini dell'Italia futura.