da un altro, nell’ultimo anno, nella distrazione del Governo italiano (o quanto meno del suo ministro dell’Economia e delle Finanze), hanno messo in piedi un meccanismo per impedire che problemi di (mancanza) di sostenibilità del debito italiano abbiano effetti perversi sul resto dell’Ue.
Non solamente per le determinanti politiche citate, ma anche perché con la riforma dell’European Stability Mechanism (Esm) – nelle cui decisioni operative hanno potere di veto solo Germania e Francia anche perché, al momento di detta riforma, l’Italia era in piena battaglia con l’Ue – si sono poste misure che proteggono gli Stati più a rischio dell’Unione da un’eventuale insolvenza italiana.