Il quale, con Marx Può Aspettare, ha deciso di dismettere le metafore e il discorso indiretto, s’è liberato degli assilli formali del cinema di finzione e ha voluto, depurando lo stile sino all’essenziale e puntando alla scabra semplicità della parola e della confessione – termine che contiene, l’ateo Bellocchio lo sa, un senso quasi religioso – raccontare la vicenda nuda e semplice della vita della sua famiglia e della morte di Camillo.