Un meeting cruciale perché se Jerome Powell tenderà ancora a minimizzare l’inflazione e i dati macro, sarà molto probabile vivere una estate caratterizzata dal price action poco significative e mercati poco volatili, specie sulle valute.
La ragione è da ricercare nell’enfasi cui la Fed ha finora cercato di sottovalutare la crescita dei prezzi, definendola non strutturale, in modo da tenere un dollaro debole per evitare esplosione degli interessi da pagare sul debito pubblico in costante aumento ormai sopra il 107% del Pil.