Correggo la datazione, siamo nel 1937 (se non addirittura nel 1938) e rimango a fissare la foto, pensando a quanto io sia legato a questa città, a questa terra, a quei visi che mi sono tanto familiari.
Fatico a staccarmi da quella famiglia, commosso do un’ultima occhiata alla biondina sulla destra, incrocio il suo sguardo, vedo me stesso.