Una scelta totalmente controintuitiva, salire sulla moto peggiore del mondiale (oltre a Honda anche Ducati era stata più competitiva della M1 nel 2003), lasciare la Rc211v, un mezzo perfetto con cui Rossi aveva vinto 20 degli ultimi 32 gran premi, salendo sul podio altre 11 volte e facendo un solo zero, a Brno nel 2002.
Ma, al di là della competitività della Honda a Rossi non andava giù che dal Giappone non mancasse occasione per sottolineare che era la moto a vincere e non il pilota.