Le modifiche hanno interessato sia i vertici – già a inizio anno, la Yamaha ha infatti ufficializzato la sostituzione del project leader del team, Kouiji Tsuya (il manager giapponese che dopo le qualifiche del GP d’Austria del 2018 si era scusato con Rossi e Vinales per le scarse prestazioni della M1) con Takahiro Sumi, l’ex capo della divisione telai – sia il box della squadra ufficiale, con l’innesto di nuovo uomini e modifiche strutturali, come il nuovo banco di lavoro per i tecnici nel box con l’obiettivo di migliorare la comunicazione interna al team.