», ma esita una risposta Salieri, assicurando solo molto dopo che «Noi – probabilmente i molti che corteggiano la gloria dei pochi – siamo destinati a servire la bellezza», delineando così in un solo verso l’andatura del passo che segue, nell’impossibile tracciato del passo che precede.
E sullo sfondo appare l’Aleksandr Sergeevič Puškin di Piccoli atti drammatici, poeta che brama paradigmi, modelli esistenziali lugubri e luminosi al tempo stesso, autore implicato che non può eludere le tracce del suo Mozart e Salieri, ma offrirle può allo sguardo di chi ne cerca il solco, come accaduto ad Attilio Scarpellini, Silvia Garbuggino, Gaetano Ventriglia, creatori dell’omonimo spettacolo che al Teatro India di Roma ha raccolto frammenti dai Teatri di Vetro 15.