Progressi Finora non si aveva l'assoluta certezza su quando e se era proprio il caso di intervenire, ma uno studio appena pubblicato su Neuroimage Clinical dai ricercatori del Carle Illinois College of Medicine diretti da Graham Huesmann ha scoperto che tramite una nuova tecnica di imaging chiamata MRE, acronimo di Magnetic Resonance Elastography cio?
moderne tecniche di imaging come la risonanza magnetica non riescono a visualizzare subito queste alterazioni e le colgono solo quando si sono ormai verificate da tempo con la formazione della cicatrice astrocitica che ha sostituito i neuroni distrutti.