Anche le emoticon inviate su WhatsApp, insomma, possono essere impugnate in tribunale come prove.
L'utilizzo delle emoticon come prova si inserisce in un contesto più ampio, dove anche messaggi scritti, vocali e screenshot di conversazioni WhatsApp possono essere portati in tribunale.
Una notizia che fa il paio con quella di fine febbraio per cui le chat di WhatsApp possono essere utilizzate come prove documentali da parte dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza, anche senza la necessità di un'intercettazione ufficiale, a patto che la loro autenticità non venga contestata dalla persona contro cui vengono impiegate.