In molti degli incontri riservati, ASARO veniva sorpreso ad esternare tutto il suo astio nei confronti del vertice della famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo, DOMINGO Francesco, nonché dei collaboratori di giustizia e in particolare nei confronti di quelli che lo avevano accusato dell’omicidio del pubblico ministero di Trapani, Giangiacomo CIACCIO MONTALTO, fatta eccezione per il collaboratore MILAZZO Francesco Giuseppe, il quale per stessa ammissione di ASARO, lo aveva “salvato” dichiarando la sua estraneità a quell’omicidio.