Mark Zuckerberg e Facebook si trovano intrappolati in uno strano paradosso, quello della privacy.
A distanza di appena un giorno dall’affermazione fatta da Zuckerberg agli azionisti, secondo cui “uno dei grandi temi su cui dovremo impegnarci nei prossimi 5-10 anni è quello di costruire la nostra vision di una piattaforma focalizzata sulla privacy”, succede quindi di ascoltare l’avvocato Orin Snyder affermare dinanzi al giudice Vince Chhabria che le aspettative di privacy degli utenti non sono ragionevoli.