Ecco, siccome la seconda parte della prima stagione fu molto superiore gli episodi iniziali, e considerando che è appena uscita una seconda stagione forse di minore impatto complessivo, ma capace di sviluppare i personaggi in una direzione più stringente, mi sembra giusto parlarne un’altra volta.
In qualche modo, nel suo far crescere i personaggi sia anagraficamente sia, soprattutto, mentalmente, la seconda stagione compie un’operazione insieme necessaria, ma anche in qualche modo suicida, perché è proprio nel momento in cui Maya e Anna venissero percepite come adulte, essendo sempre e comunque interpretate da adulte, che si spezzerebbe il gioco comico/rappresentativo che è il cuore della serie.