L’arzilla ed eclettica attrice statunitense Greta Gerwig conferma in cabina di regìa l’estro profuso nell’arguto affresco autobiografico Lady Bird guadagnandosi nuovi applausi con l’ennesima trasposizione sul grande schermo del celebre romanzo Piccole donne di Louisa May Alcott.
A distinguerla dalle altre versioni, persino da quelle venerate con Katherine Hepburn ed Elizabeth Taylor che mandano in solluchero i laudatores temporis acti (“i lodatori del tempo passato”) presi in esame, nonché in giro, da Orazio nell’Ars Poetica, è il gioco a scatole cinesi impreziosito grazie all’ausilio dell’arguto montaggio di Nick Houy.