Dopo l’ultimo (in ordine cronologico) episodio di misselling, cioè di vendita di titoli non idonei al profilo di rischio ed alle conoscenze del risparmiatore (il caso della Popolare Bari), e dopo la comparsa della figura mediatica della risparmiatrice truffata a sua insaputa e che tuttavia ha scordato di applicare il buonsenso e di non mettere tutte o quasi le uova nello stesso paniere, si moltiplica l’invocazione alla taumaturgica “educazione finanziaria”.