Non si può non cominciare dalla scena per raccontare i Quattro atti profani messi in scena dal neo Premio Ubu alla Regia Valter Malosti al Teatro Eliseo.
L’abbandono e la solitudine dei personaggi tratteggiati con arte e passione da Antonio Tarantino all’inizio degli anni ’90 in quattro separati tesi poi riuniti dall’editore sotto il nome che anche Malosti ha usato per lo spettacolo, è in ogni dettaglio della scenografia creata da Botto e Bruno, ma soprattutto è nel grigiore di una collina-golgota dalla quale sbucano i personaggi come fossero le Winnie di turno.