Pertanto, oggi che le celebrazioni dell’8 marzo si sono concluse, non possiamo fare a meno di sottolineare il nostro rammarico per la gestione dell’evento da parte dell’Assessora alla parità Andreana Patti.
Abbiamo letto con attenzione il suo comunicato e abbiamo trovato fuori luogo la volontà di appropriarsi di una proposta che, al di là dell’intitolazione della saletta, voleva creare anche un momento di riflessione sulle siciliane che sono state donne migranti da un territorio che oggi accoglie altre donne migranti, sullo sfruttamento del lavoro femminile ancora così attuale e sulle morti sul lavoro che ancora oggi sono una piaga nel nostro paese.