A fotografare la situazione della ricerca sul cancro nostrana è l’«Annuario dei Centri di Ricerca Oncologica in Italia», promosso dalla FICOG e dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), un vero e proprio censimento delle strutture che conducono sperimentazioni sui tumori.
Se è vero, come spiega il ministro della Salute Orazio Schillaci nella prefazione del libro, che «grazie alla ricerca e alla prevenzione, oggi in Italia il 60% dei pazienti è vivo a cinque anni dalla diagnosi di cancro e un milione di persone può essere considerato guarito», è altrettanto vero che partecipare a una sperimentazione è un’opportunità per i malati di tumore (per poter accedere a un trattamento innovativo prima che sia ufficialmente approvato) e il vecchio stereotipo del paziente come cavia è quanto mai superato.