RIFORMA PENSIONI E QUOTA 100:
Queste motivazioni hanno indotto il Governo in carica a ridimensionare le ottimistiche proposte di riforma che erano stare messe sul tappeto all’inizio dell’anno in corso, per delimitare in alternativa il perimetro delle eccezioni all’aumento dell’età e dei contributi post-Quota 100 alle fattispecie dei lavori usuranti, e a potenziare l’utilizzo dell’Ape social, cioè l’assegno provvisorio di anticipazione fino a tre anni per i lavoratori anziani che perdono involontariamente il lavoro in prossimità dell’età di pensione, prevedendo per gli altri lavoratori una possibilità di uscita a partire dai 64 anni di età e con rendite penalizzate dal calcolo contributivo dei versamenti previdenziali.