Questo perché pur a fronte di “molteplici politiche di sostegno all’economia, come sussidi, smart-working, riduzione dell’orario lavorativo e, in generale, tutti gli strumenti volti a preservare i posti di lavoro”, “le pensioni future risentiranno degli effetti della recessione legata alla pandemia”.
Le due autrici spiegano che” pure gli interventi che hanno consentito di differire i contributi pensionistici per alcuni mesi e hanno temporaneamente abbassato o rimosso le sanzioni per i ritardi nel pagamento non potranno pienamente proteggere i redditi dei pensionati futuri”.