sembrerebbe che nell’incontro di ieri Mario Draghi sia riuscito vendere la Fontana di Trevi ai sindacati;
e peraltro il Premier è stato ancora più abile del personaggio interpretato da Totò nella celebre scenetta di un film che merita un’imperitura memoria solo per quell’episodio di grande maestria, perché i dirigenti sindacali, diversamente dall’italo-americano imbrogliato, sanno benissimo che Draghi non è il signor Trevi e che non è il proprietario della Fontana in cui si immerse Anita Ekberg creando un’icona che ha sfidato il trascorrere del tempo.