E, ritratta da Seidl, anche Rimini, una Rimini invernale, desolata, nebbiosa, piovosa e perfino nevosa, fatta di stabilimenti chiusi e vento freddo, neon solitari e slot machine, immigrati al freddo e turisti in alberghi abbandonati, diventa un luogo dominato dall'inconfondibile squallore seidleliano, quello che abbiamo imparato a conoscere, per fare facili esempi, nella trilogia di Paradise e nel documentario Im Keller, stemperato però dall'altrettanto inconfondibile malinconia dolce del fuori stagione.