Le simulazioni hanno mostrato l’estensione delle interazioni tra l’aria condizionata, gli aerosol e i clienti, e hanno anche fatto emergere due tipi di diffusione a cui spesso non si pensa:
La vicenda – una delle prime a essere documentata con tutti i particolari, e già oggetto di alcuni studi – è tornata al centro dell’interesse di un gruppo di ricercatori dell’Università del Minnesota, negli Stati Uniti, che hanno approfondito le modalità di trasmissione del coronavirus via aerosol (goccioline più piccole delle droplets, che proprio perché leggerissime restano sospese in aria molto più a lungo) in uno studio appena pubblicato su Physics of Fluids.