Tra i cartoni più significativi di quegli ultimi anni c'è sicuramente "Rossana" (titolo originale tradotto dal giapponese "Il giocattolo dei bambini"), che si è imposto per una narrazione atipica rispetto agli anime tradizionalmente più popolari in Italia e, in particolare, per una caratterizzazione dei personaggi che era in grado di catturare anche l'attenzione di una fascia d'età mediamente più alta rispetto a quella che seguiva i titoli principali del pomeriggio di Italia 1.