Salario minimo e reddito di cittadinanza universale tornano alla ribalta.
Infatti, quasi tutti i Paesi dell’Ue, Italia compresa nonostante si affermi il contrario, sono dotati di una sorta si salario minimo, come combinazione di interventi legislativi o di sostegno alla contrattazione delle parti sociali.
Alla prova dei fatti, e delle responsabilità di governo, i propositi dei 5 stelle si sono ridimensionati su un più realistico proposito di contrastare la povertà con l’introduzione del reddito di cittadinanza, non rinunciando però a edulcorare l’intervento con politiche attive del lavoro ridicole che consentono ai beneficiari delle prestazioni di rifiutare qualsiasi offerta di lavoro che non sia a tempo indeterminato e con retribuzioni inferiori a 856 euro mensili (di fatto escludendo i part-time), col il dichiarato proposito di introdurre in modo surrettizio una sorta di salario minimo di riferimento, al di sotto del quale il lavoro viene considerato privo di dignità.