Il valore medio potrebbe essere fissato fra i sei e i sette euro, da moltiplicare per un coefficiente che vada da 0,8 a 1,2 in corrispondenza con le variazioni regionali del costo della vita».
Il giuslavorista dem è tornato sull’ipotesi di un salario minimo, spiegando che la fissazione di uno standard retributivo orario minimo potrebbe avere degli effetti molto positivi per correggere le distorsioni: